Interviste

Amo il mio lavoro perché mi permette di immaginare come potrebbe essere il mondo.

7 Agosto 2019

Letizia, giornalista freelance ed eco blogger, vincitrice nel 2018 del premio Speciale Enel ai Macchianera internet awards per il suo impegno nella divulgazione dell’economia circolare, ci racconta come è nata la sua passione per la comunicazione ambientale e come è cambiato il suo modo di lavorare dopo la nascita di suo figlio.

Sono sempre stata attivista ambientale e nei comitati quel che sapevo fare era scrivere: comunicati stampa, blog, e via dicendo. I comunicati li mandavo anonimi. Un giorno una testata scoprì che li scrivevo io e mi chiese di collaborare con loro. Di articolo in articolo è diventata la mia professione. Negli anni si è evoluta, dalla carta stampata al web ai social. Una buona parte del lavoro potrei descriverla come Ufficio Stampa 2.0. Spesso mi si chiede di dare maggiore risonanza alle attività, di coinvolgere ambientalisti e professionisti della comunicazione, La mia esperienza nel campo mi ha portato con GreenStyle e Press Play ad istituire il premio dei Top Green Influencer. Il Top dei Top 2019? Alessandro Gassmann!.

 

Il tuo lavoro comporta viaggi o spostamenti? Se sì, quali soluzioni organizzative adotti nei confronti del tuo bimbo?

Sì, viaggio frequentemente, lungo tutta la penisola e anche all’estero. Ho ricominciato la mia attività “fuori casa” il giorno in cui mio figlio ha compiuto 13 mesi. Andavo a una fiera per seguire “live” i social: 3 notti e 4 giorni. Arrivo a Verona, mi telefonano da Roma per dirmi che, a causa di una derattizzazione improvvisa, la scuola sarebbe rimasta chiusa per 2 settimane. In quel caso, fortunatamente, ebbi il supporto di mio marito e dei miei genitori. Da allora è così: metto il calendario al centro del tavolo e, intorno ad esso, io, mio marito e i miei genitori ci organizziamo per stabilire i turni per portare mio figlio Bruno a scuola, per riprenderlo e per fargli fare le attività extrascolastiche: fino ad ora siamo riusciti a far quadrare il tutto con discreto successo.

 

Quali sono i momenti più gratificanti del tuo essere mamma?

I figli non ti giudicano, ti amano e basta! Mio figlio può anche vedermi poco in alcune giornate, magari il tempo di leggergli una storia e metterlo a letto. Qualsiasi cosa abbia fatto, qualsiasi supereroe abbia incontrato, dice che il momento più bello è quello delle coccole e delle favole.

 

Ci racconti un episodio piacevole trascorso con tuo figlio?

Brunello è un bambino molto socievole e, fortunatamente, ha capito che deve dire sempre “grazie” e “per favore”, specialmente quando si rivolge ad estranei. A maggio abbiamo trascorso una domenica a Napoli. Aveva voglia di un gelato e siamo entrati in una gelateria. In quel momento non c’era nessuno. Gli abbiamo detto di ordinare da solo. Ha guardato le gelatiere (erano tre ragazze) con gli occhi a cuoricino e ha domandato: “Posso avere il cioccolato? Solo cioccolato, per favore”. La ragazza di fronte, visibilmente emozionata, si è rivolta alle colleghe esclamando: “Ha detto per favore!!!!!”. Loro molto carinamente hanno riempito il cono di cioccolato all’inverosimile arrivando fino alla punta. Questa esperienza è valsa più di mille prediche sull’importanza di chiedere “per favore”.

 

A quale attività ti piace dedicarti nel tempo libero?

Da quando Bruno aveva quattro mesi e mezzo ho ripreso ad andare in piscina. Ci vado poco e, a volte, solo per mezz’ora, ma essere immersa nell’acqua e sconnessa da tutto e da tutti è rigenerante (e mi raddrizza la schiena).

 

Pensi di poterti definire una “mamma in tour”?

Oltre ai viaggi fisici, mi sento sempre in tour con la testa. Ho 39 anni e dai 20 in poi ritengo di avere la fortuna di averne già vissute 3 di vite. La felicità è nel cambiamento che non può esistere senza movimento… Chissà dove mi porterà.