Lela, fotografa professionista e proprietaria di uno Studio a Milano (www.lelaporta.com), ci racconta come ha saputo trasformare una passione nata quando era bambina in un mestiere e come riesce a organizzare il suo lavoro in modo da poter passare del tempo libero con la figlia e girare il mondo insieme a lei.
Come ti sei avvicinata a questa professione?
Ho iniziato (come quasi tutti i fotografi) per hobby a 11 anni. Feci un corso di fotografia a scuola e fu amore a prima vista. Da super timida quale ero (e in parte sono ancora) la macchina fotografica è stato uno strumento che mi ha permesso di avvicinarmi alle persone. Quando ho finito le scuole medie volevo fare il liceo artistico, ma provengo da una famiglia umile che mi ha indirizzato a imparare un “mestiere”, così ho fatto ragioneria e la contabile per tanti anni: il lavoro meno creativo del mondo! Ma senza quel lavoro non avrei avuto la possibilità di comprarmi la mia prima reflex professionale, gestire la parte economica del mio lavoro come predisporre un business plan o compilare un conto economico.
Cosa apprezzi maggiormente del tuo lavoro?
Lavoro con privati, aziende, modelle: ogni giornata è diversa dalle altre. Mi piace vedere i clienti soddisfatti. Soprattutto le famiglie che avranno ricordi indelebili della loro vita e dei figli.
Come è cambiata la tua vita dopo la nascita di tua figlia?
I primi anni sono stati duri, meno tempo per me stessa, notti insonni. Poi migliora. I figli arricchiscono, riempiono la vita e ti fanno crescere, sono un’esperienza continua.
Il tuo lavoro comporta viaggi o spostamenti? In tal caso quali soluzioni organizzative adotti nei confronti della tua bimba?
Mi capita di spostarmi o scattare a orari non canonici, ad esempio mi è successo più di una volta di scattare alle 9 di sera. È difficile organizzarsi ma non impossibile. Non abbiamo i nonni a darci una mano e quindi, come tanti, siamo stati costretti a chiamare tate o chiedere favori alla vicina di casa. Devo dire che nella sfortuna siamo stati fortunati, la nostra vicina è fantastica, ti dico solo che mia figlia la chiama “Nonna Nicoletta”. Ora che però è più grande la porto a volte in studio con me.
A quale attività ti piace dedicarti nel tempo libero?
Mi sforzo di andare in palestra, di vedere più mostre fotografiche possibili. Vivo di fotografia, se non scatto seguo corsi di aggiornamento, leggo articoli, libri, approfondimenti. E quando c’è qualche giorno libero in più, se possiamo, viaggiamo. Ci siamo imposti 2 viaggi l’anno, anche con poco budget.
Pensi di poterti definire una “mamma in tour”?
Credo proprio di sì. Nostra figlia viaggia con noi dai 3 mesi di vita. Siamo andati un po’ ovunque: Egitto, Tunisia, Zanzibar, Capo Verde, Emirati Arabi, Brasile, Sri Lanka, Parigi, Londra, Malaga, Tarifa. Ora stiamo progettando un viaggio in Usa, non c’è mai stata e le piacerebbe moltissimo. Durante l’anno, se posso, parto da sola con lei destinazione mare: lo adora. Fra scuola, lavoro e vari impegni è difficile ritagliarsi del tempo solo per noi due. Stare lontane da casa, anche se per un paio di giorni, fa sì che si creino dei bei ricordi. Quest’anno siamo state a Rimini. Abbiamo fatto di tutto: giri in bici di sera, ruota panoramica, acquapark, idromassaggio e, immancabilmente, ha voluto un servizio fotografico al tramonto sulla spiaggia. Siamo state bene ed è quello che conta.